Le alterazioni della mano sono numerose, ciascuna con differenti ripercussioni sulla loro funzionalità. Tra queste c’è la mano palmata, una malformazione delle dita abbastanza diffusa, ma poco nota. Di che cosa si tratta? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Francesca Ughi, specialista in chirurgia plastica e ricostruttiva a Milano.
«Alcune persone hanno le dita delle mani poco divise tra loro, e a volte risultano essere persino unite. Nella maggior parte dei casi, l’unione riguarda la prima mezza falange, altre volte la seconda, mentre nei casi più seri, il fenomeno può interessare fino alla terza falange. Oltre che un problema estetico, avere la mano palmata è sicuramente antifunzionale, anche quando è al suo stadio più lieve, cioè interessa soltanto la prima falange».
L’intervento chirurgico
«Oggi è possibile correggere quest’anomalia con un intervento chirurgico», riprende la dottoressa Ughi. «È sufficiente praticare un’incisione tra le dita e ripristinare la normale lunghezza e la completa funzionalità. Più precisamente, la separazione delle dita avviene mediante una plastica della cute nello spazio interdigitale e un’attenta separazione delle ossa, dei tendini e dei nervi».
Quello che è importante, però, è stabilire se l’unione tra le dita riguarda soltanto la pelle o anche le strutture ossee e tendinee. Per questo motivo, prima di sottoporre i pazienti all’intervento, è necessaria una serie di esami, tra cui quello per controllare dove passano i vasi sanguigni e i nervi, per evitare seri inconvenienti alle dita dopo l’operazione.
«L’intervento di separazione delle dita è abbastanza lungo, dura circa 2-3 ore per mano, viene fatto in anestesia locale e in day-hospital», avverte la dottoressa Ughi. «Nonostante le mani si operino una alla volta, si tratta di un lavoro di ricostruzione molto delicato e si interviene prima da un lato e poi dall altro, per permettere alla persona di riprendere una normale attività. Dopo l’intervento, è necessario fare un controllo il giorno successivo, poi dopo circa 5 giorni per togliere i punti e l’ultimo controllo va fatto dopo circa due settimane».
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