Chiunque abbia attraversato il male oscuro e ne sia uscito teme di poterne diventare di nuovo vittima: ma l'errore è già nella domanda: ecco perché
Vivere una depressione intensa e prolungata è un’esperienza dolorosa che lascia il segno e il timore di ricadervi è naturale. Tuttavia molto dipende da come la depressione è stata vissuta e da come si è giunti alla guarigione. Se infatti la persona ne ha compreso non solo le cause ma anche le finalità (ad esempio il rifiuto della propria vita precedente, la necessità di un rinnovamento) e ha introdotto nella propria esperienza nuovi pensieri, atteggiamenti e azioni più adatti alla propria indole e ai propri bisogni, il rischio di ricadere è praticamente nullo.
Ricordati: la depressione è… La cura!
Ecco perché, laddove possibile, è meglio non puntare sugli psico- farmaci, ma sulla psicoterapia (eventualmente affiancata dagli psicofarmaci nelle forme cliniche più importanti): la guarigione non deve essere intesa solo come un “aggiustamento della macchina cerebrale”, ma anche e soprattutto come l’approdo a un nuovo modo di essere che era da tempo necessario. E la depressione è ciò che ci ha aiutato a raggiungerlo. Perciò, anche se l’abbiamo sentita come nemica, in realtà essa ci ha aiutato. E potrà farlo ancora in futuro, tornando sotto forma di momenti di tristezza e non per dispetto ma per tenerci sulla rotta di noi stessi, come un’amica. È inutile quindi vivere nel terrore che ritorni. La guarigione non è stata un miracolo, ma proprio quello che la depressione voleva.
Ecco perché, laddove possibile, è meglio non puntare sugli psico- farmaci, ma sulla psicoterapia (eventualmente affiancata dagli psicofarmaci nelle forme cliniche più importanti): la guarigione non deve essere intesa solo come un “aggiustamento della macchina cerebrale”, ma anche e soprattutto come l’approdo a un nuovo modo di essere che era da tempo necessario. E la depressione è ciò che ci ha aiutato a raggiungerlo. Perciò, anche se l’abbiamo sentita come nemica, in realtà essa ci ha aiutato. E potrà farlo ancora in futuro, tornando sotto forma di momenti di tristezza e non per dispetto ma per tenerci sulla rotta di noi stessi, come un’amica. È inutile quindi vivere nel terrore che ritorni. La guarigione non è stata un miracolo, ma proprio quello che la depressione voleva.
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