Una scoperta che apre nuovi orizzonti terapeutici
L'incremento del irisina nel sangue comporta un’accelerazione del metabolismo di per sé, anche senza svolgere attività fisica. Ci si chiese in quel momento se da quella scoperta sarebbero potute derivare nuove terapie per le patologie metaboliche come il diabete e l'obesità. L'osservazione era stata fatta dai ricercatori della Harvard University di Boston, ma l'esistenza del irisina nell'uomo fu messa in dubbio perché l'indagine, svolta sui topolini di laboratorio, era stata condotta con metodi inadatti per l’esplorazione nell'uomo. Ora però, gli stessi ricercatori hanno messo a punto una tecnica specifica che ha permesso di individuare lo stesso ormone anche nel sangue umano e la scoperta è stata pubblicata recentemente su Cell Metabolism.
L’esercizio fisico regola l’attività di questo ormone
Gli studiosi hanno selezionato un campione di 10 persone, di 25 anni di età, di cui 6 sottoposte ad attività fisica intensiva di tipo aerobico, ovvero cyclette, passeggiate e tapis-roulant 3 volte alla settimana e per 12 settimane, e 4 invece sedentarie. È stato confermato che l'irisina circola in minime quantità nel plasma degli individui sedentari mentre nei soggetti sportivi il livello aumenta in modo sensibile. I dati attuali dimostrano quindi in modo inequivocabile che l'irisina non solo esiste anche nel uomo, circola nel sangue ed è regolata dall'esercizio fisico, per cui piccole modificazioni di questo ormone inducono sostanziali modificazioni del metabolismo al interno del corpo umano.
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